Ero indecisa se inserire questa ricetta in Ricette al volo tanto e' semplice e pratica da preparare.
Anche perché, specie nei casi di estrema premura, non disdegno un brodino di dadi da sostituirsi a quello tradizionale per la cottura lampo del cous cous.
E' un piatto buono e leggero, compatibilimente con il gradimento per i cavoletti di Bruxelles, naturalmente...
Che poi trovo un pochino bistrattati. Sara' forse una mia impressione ma se c'e' una verdura che nei telefilm (americani, naturalmente; in quelli italiani, fatta eccezione per Montalbano, non si mangia) fa rizzare il pelo a grandi e piccini e' proprio il cavoletto di Bruxelles. E sempre a lui, lo ammetto, associo ogni volta una massima che avevo letto una volta su un bicchiere della Starbucks secondo il quale la ragione per cui e' d'obbligo per i più piccoli mangiare le loro verdure a tavola, altro non e' se il metaforico insegnamento che nella vita non tutto ciò che fa bene e' anche piacevole...
Associazione ingiusta, ripeto.
Per quel che mi riguarda, per quanto li gradisca molto per accompagnare del cous cous, appunto, o un risotto o una portata di carne alla griglia, ammetto che faccio discretamente fatica a buttarli giù "lisci"...Quel saporino amarognolo che tanto mi piace nel mucchio, tanto mi stufa a ripetizione. Insomma, per me niente insalatina di cavoletti per intenderci.
Anche perché, specie nei casi di estrema premura, non disdegno un brodino di dadi da sostituirsi a quello tradizionale per la cottura lampo del cous cous.
E' un piatto buono e leggero, compatibilimente con il gradimento per i cavoletti di Bruxelles, naturalmente...
Che poi trovo un pochino bistrattati. Sara' forse una mia impressione ma se c'e' una verdura che nei telefilm (americani, naturalmente; in quelli italiani, fatta eccezione per Montalbano, non si mangia) fa rizzare il pelo a grandi e piccini e' proprio il cavoletto di Bruxelles. E sempre a lui, lo ammetto, associo ogni volta una massima che avevo letto una volta su un bicchiere della Starbucks secondo il quale la ragione per cui e' d'obbligo per i più piccoli mangiare le loro verdure a tavola, altro non e' se il metaforico insegnamento che nella vita non tutto ciò che fa bene e' anche piacevole...
Associazione ingiusta, ripeto.
Per quel che mi riguarda, per quanto li gradisca molto per accompagnare del cous cous, appunto, o un risotto o una portata di carne alla griglia, ammetto che faccio discretamente fatica a buttarli giù "lisci"...Quel saporino amarognolo che tanto mi piace nel mucchio, tanto mi stufa a ripetizione. Insomma, per me niente insalatina di cavoletti per intenderci.
Approfitto invece dell'aspetto vagamente esotico che ispirano sempre i piatti a base di cous cous, per segnalare l'apertura del 20 del mese scorso del portale de Le Storie di Altro.
Dalla sua ideatrice, Marina Ferrara, da cui mi e' stato gentilmente offerto di prestare alcune delle mie foto per la sezione legata all'alimentazione, la volonta' di creare un "portale per una vita alternativa"a 360 gradi. Articolato, infatti, nelle tre sezioni principali: Altra cultura, Altro stile di vita e Altra alimentazione, Le Storie di Altro si definisce animalista, ambientalista, ecologista, multietnico, e viaggiatore, proponendo approfondimenti su argomenti di carattere sociale e culturale strettamente legati al sostenibile, svariate sezioni dedicate all'alimentazione tra vegetarismo, rito del te' e il ricettario di nonna Minu' e numerose rubriche ricche di spunti e consigli per condurre uno stile di vita approntato alla consapevolezza e al rispetto dell'Altro.
Perché se come sempre sono convinta che l'equilibrio stia nel mezzo, vero e' che il mezzo ha bisogno di essere ben calibrato.
Dalla sua ideatrice, Marina Ferrara, da cui mi e' stato gentilmente offerto di prestare alcune delle mie foto per la sezione legata all'alimentazione, la volonta' di creare un "portale per una vita alternativa"a 360 gradi. Articolato, infatti, nelle tre sezioni principali: Altra cultura, Altro stile di vita e Altra alimentazione, Le Storie di Altro si definisce animalista, ambientalista, ecologista, multietnico, e viaggiatore, proponendo approfondimenti su argomenti di carattere sociale e culturale strettamente legati al sostenibile, svariate sezioni dedicate all'alimentazione tra vegetarismo, rito del te' e il ricettario di nonna Minu' e numerose rubriche ricche di spunti e consigli per condurre uno stile di vita approntato alla consapevolezza e al rispetto dell'Altro.
Perché se come sempre sono convinta che l'equilibrio stia nel mezzo, vero e' che il mezzo ha bisogno di essere ben calibrato.
(per 3-4 persone)
- 350 g di cavoletti di Bruxelles
- 1 spicchio d'aglio
- 70g di mandorle
- olio extra-vergine di oliva
- sale
- 120 g di cous cous
- 220 ml di brodo vegetale
Mondate e lavate con cura i cavoletti di Bruxelles. Divideteli quindi in quattro o più parti e lessateli in acqua leggermente salata o, meglio, al vapore.
Fate soffriggere appena l'aglio tritato nell'olio d'oliva e unite quindi i cavoletti lessati, facendoli saltare per alcuni minuti.
Disponete quindi il cous cous in un ampio recipiente, copritelo col brodo bollente e, coprendolo con un coperchio, fate cuocere per circa 5 minuti.
Tritate intanto le mandorle e tostatele appena in padella perché sprigionino tutto il loro profumo.
Con una forchetta dividete con cura il cous cous e unitevi quindi i cavoletti e le mandorle tostate.
A finire un filo d'olio crudo.
Suggerimento: perché il cous cous non si appiccichi eccessivamente durante la cottura, aggiungete mescolando un cucchiaio d'olio d'oliva prima di unirvi il brodo.
Fate soffriggere appena l'aglio tritato nell'olio d'oliva e unite quindi i cavoletti lessati, facendoli saltare per alcuni minuti.
Disponete quindi il cous cous in un ampio recipiente, copritelo col brodo bollente e, coprendolo con un coperchio, fate cuocere per circa 5 minuti.
Tritate intanto le mandorle e tostatele appena in padella perché sprigionino tutto il loro profumo.
Con una forchetta dividete con cura il cous cous e unitevi quindi i cavoletti e le mandorle tostate.
A finire un filo d'olio crudo.
Suggerimento: perché il cous cous non si appiccichi eccessivamente durante la cottura, aggiungete mescolando un cucchiaio d'olio d'oliva prima di unirvi il brodo.
5 commenti:
adoro il cous cous, in tutte le salse!
Mi segno anche questa versione
A chi lo dici Marta!
Se ti capitera' di farla, fammi sapere se ti gusta..;)
ciao, sono contenta che ti siano piaciute le patate!!! Il tuo blog è sempre molto bello e molto personale, complimenti!
Sebbene almeno in parte condivida l'importanza di un equilibrio ben calibrato, non posso non pensare a quanto era bello da bambini (e non solo) usare quei giochi nei parchi in cui ci si sedeva l'uno da una parte e l'altro dall'altra e si faceva a gara a lasciare l'altro più tempo possibile a gambe all'aria, altro che equilibrio!
in questo ed il altri casi, evviva lo sbilanciarsi!
e quindi in nome dello sbilanciarsi voglio prendere una posizione estrema: i cavoletti di bruxelles dovrebbero essere dichiarati illegaliiiiiiiiii!!!!!!! :D
Ed a parte questo io ora vado a dare un'occhiata al sito che ci consigli, mentre tu vai a dare un'occhiata alla casella di posta, non si sa mai che sia finito nuovamente nello spam :)
massi
ecco per colpa tua che non aggiorni il blog non sò cosa mangiare e mi faccio convincere ad andare a mangiare piatti strani di cui non conosco gli ingredienti, il gulash, sarà sicuramente roba con cipolle broccoli e petrolio... :D
(Oh D. ho inventato una pasta che è la fine del mondo!)
massi
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