venerdì 24 aprile 2009

Grissini all'uva sultanina





Oggi sembra finalmente arrivata la primavera.


Il cielo e' di un bell'azzurro pulito e dalla finestra aperta entra un'arietta tiepida che gonfia appena la tenda tutta illuminata di sole.
E da fuori arrivano le voci di chi si ferma a chiacchierare per strada e i gridolini dei bambini all'uscita dell'asilo, un po' di spadellamento dalla case di fronte e il mio vicino che, al solito, si esercita alla batteria.
Stamattina e' anche passata una banda musicale. Si', di venerdì mattina e senza un motivo apparente. E' sembrato strano anche a me. Mi son detta che magari i musicisti abitano tutti insieme e stavano andando a lavoro.



Comunque mi sentivo piuttosto allegra e mi e' venuta voglia di fare dei grissini.
E in particolare mi sono venuti in mente questi con l'uvetta che avevo mangiato una volta e che mi erano piaciuti un sacco, per quel sapore dolce-salato.
La ricetta e' molto semplice e mi son divertita ad "arrotolare" i grissini che naturalmente alla fine erano tutti diversi uno dall'altro; chi piu' lungo chi piu' tozzo chi piu' storto...


Dei mostri buoni insomma.










  • 200 g di farina bianca
  • poco piu' di 100 ml di latte
  • 100-110 g di uvetta sultanina
  • circa 10 g di lievito di birra
  • 2 o 3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
  • un pizzico di sale


Fate rinvenire l'uvetta in poca acqua calda.
Disponete sul tavolo la farina a fontana e versateci quindi il lievito di birra che avrete sciolto in una piccola parte del latte intiepidito, l'olio d'oliva e il sale.
Aggiungete man mano il latte cominciando ad impastare e lavorate energicamente la pasta finche' non sara' diventata tesa ed elastica. Aggiungete dell'altra farina se vi dovesse sembrare troppo umida o appiccicosa o, al contrario, un po' di latte se troppo asciutta.
Coprite con un telo umido e fate lievitare per una mezz'ora.
Riprendete quindi la pasta, uniteci l'uvetta che avrete asciugato con un panno e lavoratela ancora fino a che il tutto non si sia ben amalgamato.
A questo punto prelevate piccole porzioni di pasta e "arrotolatele" sul tavolo con le mani infarinate (non troppo pero' perche' viene meglio con la pasta leggermente appiccicosa).
Infornate a 180 gradi per 10-15 minuti o finche' i grissini saranno ben dorati su tutti i lati.

domenica 12 aprile 2009

Biscotti al Tarassaco




Meditavo di fare questi biscotti da non so piu' quanto tempo ormai. Avevo visto la ricetta pubblicata da Terry e mi aveva subito incuriosito...
E cosi' ho approfittato di questa manciata di giorni trascorsi a casa dei miei per le feste pasquali, ed in particolare di quest'unica giornata di quasi sole, per prendere sotto braccio A. e un piccolo canestro e andare, tipo Cappuccetto Rosso e Lupo, alla ricerca dei fiorellini che mi servivano.
C'e' chi lo chiama Dente di leone, chi Soffione, Zicoria burda qui da noi, Brusa oci in Veneto, Piscialetto o Ingrassaporci per i Toscani, Pisciacane in Umbria e la lista e' ancora lunga; questo tanto per dire quanto il fiore di Tarassaco sia comune un po' ovunque nelle nostre campagne. Mamma generalmente nel periodo precedente la fioritura ne coglie le foglie, le lessa e ne fa un'insalata dal gusto amaro che condisce semplicemente con olio e aceto ed e' in assoluto tra le mie preferite; e ho pure scoperto che i boccioli dei fiori si possono metteresott'aceto tipo i capperi...
Ad ogni modo, vincendo le diffidenze familiari, ho preparato i biscotti e devo dire che li ho graditi moltissimo!Non sono particolarmente dolci e hanno un certo saporino che ricorda il polline. E no, non sono riusciti a sciogliere del tutto le diffidenze ma in compenso hanno creato cosi' tantacuriosita' che li ha assaggiati persino mio fratello; e si' che in cucina siamo acerrimi nemici.


Ammetto che non saranno i biscotti al Tarassaco a fare da calumet della pace....






Ho modificato un pochino la ricetta di Terry, un po' nelle dosi, un po' rispetto agli ingredienti di cui disponevo in casa; ma rifacendoli credo riutilizzerei ancora il muesli al posto dei fiocchi d'avena. Oppure provare ad usare il miele di castagno al posto del millefiori aggiungendo una bella manciata di frutta secca...Beh, potro' pensarci fino al prossimo sole!
Quasi dimenticavo....Buona Pasqua a tutti! :)









(per circa 30 biscotti)


  • 200 g di farina lievitante (o mezza bustina di lievito)
  • 100 g di fiocchi d'avena o muesli
  • 130 g di miele di millefiori
  • 100 ml di olio di semi
  • 20 fiori di Tarassaco circa
  • la scorza di un limone (o, come suggerito da Terry, dell'estratto liquido di vaniglia)
  • 2 uova


Lavate delicatamente i fiori e poggiateli su un canovaccio ad asciugare.
Intanto in una ciotola sbattete brevemente le uova, il miele liquido e l'olio; quindi la scorza del limone e i petali del Tarassaco, scegliendone solo quelli gialli e scartando i verdi piu' esterni.
Unite in ultimo la farina lievitante e i fiocchi d'avena. L'impasto deve avere una consistenza tale da poterlo disporre sulla teglia (infarinata o coperta da un foglio di carta forno) a cucchiaiate:casomai dovesse risultare troppo denso, potete aggiungere 1 o 2 cucchiai di latte. State attente a disporre i biscotti sufficientemente distanti tra loro in modo da impedire che si "saldino"in cottura.


Fate cuocere in forno gia' caldo a 160-170 gradi per 15-20 minuti o fino a quando si saranno dorati.
Fateli poi raffreddare su una gratella.