giovedì 29 ottobre 2009

Ravioli alle noci con uva e gorgonzola





Una ricetta prettamente autunnale per un'occasione particolare; ovvero il Giochino d'autunno di Anice&Cannella.




L'ho trovata un'idea veramente carina! Intrigante avere gli ingredienti assegnati su cui improvvisare e bello poter sgarrare almeno un pochino....sisi, del tipo "il pericolo e' il mio mestiere" :)

E di "sgarri" ammetto ce ne sono stati un bel po'...


Potrei pero' dire a mia discolpa che se, ad esempio, ho sostituito alla farina, la semola fina e' stato perche' i ravioli tenessero meglio la cottura e conservassero una consistenza maggiore che trovavo piu' adatta alla ricetta...

Potrei dirlo, certo, ma siccome abbiamo tutti e sempre delle ottime ragioni per fare quello che facciamo (con notevoli doti di improvvisazione per altro!) e considerato che sono una colpevole impenitente, beh, non lo faro'! :)




Se posso invece aggiungere giusto un appunto, raccomanderei di usare un gorgonzola piuttosto saporito e di unire l'uva solo all'ultimo momento in modo da accentuare i contrasti nei sapori dolce e salato e nella temperatura tra il calore del piatto e la freschezza dell'uva.


(Dosi per 4 persone)


Ravioli

per la pasta:


  • 300 g di semola fina
  • 1 uovo
  • la punta di un cucchiaino di sale
  • acqua q.b.



per il ripieno:


  • 300 g di ricotta
  • 40 g di gherigli di noce
  • 20 g di parmigiano
  • un pizzico di noce moscata
  • un pizzico di sale




Per il condimento


  • 40 g di burro
  • 150 g gorgonzola
  • 2-3 cucchiai di latte
  • un grappolo d'uva bianca da tavola da circa 100g




Preparate per prima cosa il ripieno dei ravioli amalgamando tutti gli ingredienti; i gherigli di noce andranno senz'altro tritati con cura ma non riduceteli in polvere, lasciateli in piccoli pezzetti in modo che conservino una certa consistenza.
Preparate quindi la pasta unendo alla semola l'uovo e il sale e aggiungendo poco alla volta tanta acqua tanta e' necessaria per renderla elastica e malleabile; lavoratela molto bene.
Stendete quindi piu' sfoglie sottili e confezionate i ravioli usando una raviolatrice; o, se fate senza, distribuite l'impasto con un cucchiaio in piccole quantita' su una sfoglia, coprite poi con un'altra, pressate bene le giunture dei ravioli intorno al ripieno (in modo che non si aprano in cottura e per eliminare l'aria) e ritagliateli con una rotella dentata o una formella per ravioli.
Abbiate cura di spolverare di semola sia il piano su cui li poggerete, sia i ravioli stessi, intervallandoli, all'occorrenza in piu' strati con della carta oleata o da forno.
Preparate ora il condimento; in un tegame fondete il burro e uniteci il gorgonzola in pezzetti (aiutera' a fonderlo piu' facilmente) quindi, sempre mescolando perche' non si formino grumi, il latte.
Cuocete i ravioli in abbondante acqua salata, conditeli con la salsa al gorgonzola e unite gli acini d'uva divisi a meta' o in quattro a seconda della loro grandezza, direttamente nei piatti da portata.


Suggerimento: Unite all'acqua di cottura, un cucchiaio di olio d'oliva, utile per evitare che la pasta fresca si attacchi durante la cottura.

mercoledì 14 ottobre 2009

Schiacciata all'uva alla fiorentina





Di ritorno da un'ulteriore manciata di giorni trascorsi a casa dei miei e dal compleanno piu' ricco di sorprese che abbia mai avuto...beh...mi sentivo un po' malinconica.
Si, insomma, di quella malinconia vagamente nostalgica che in certi momenti si insinua come una nebbiolina sottile un po' tutt'intorno, impregnando l'aria, confondendosi nei profumi, avvolgendo le cose cosi' che ciascuna, capitandoci tra le mani, susciti mille pensieri e altrettanti ricordi lontani.


A niente e' valso il sole brillante fuori dalla finestra; avevo questo umore autunnale e non c'era niente da fare. E siccome saggezza popolare vuole che "se non puoi batterli unisciti a loro", sebbene non sia poi cosi' sicura che di saggezza si tratti, ho preferitoassecondarlo con questa ricetta.


La schiacciata all'uva mi riporta alle volte in cui da bambina, capitava di andare a vendemmiare nella vigna di mio zio. Adoravo cogliere l'uva mangiandone di tanto in tanto qualche acino piccolo e dolce,chiaccherando con i miei cugini o ascoltando i discorsi degli adulti, presi anche loro da qualche ricordo o da qualche scherzo d'annata (o almeno questo e' quello che capitava nel raggio d'azione di mia madre e mia zia..).
Ma a questi si aggiungono anche i ricordi legati al periodo trascorso a Firenze, dove la schiacciata e' un rito e una tra le prime note dolci che promettono l'autunno imminente.






Ho usato una ricetta trovata tempo fa non ricordo piu' dove (purtroppo) ma simile a quella di Anice&Cannella a sua volta simile a quella di Marble a sua volta simile a quella di P. Petroni....insomma quello che capita sempre a proposito di una ricetta :)
L'uva da schiacciata e' per eccellenza del tipo canajola, cosi' diffusa nelle vigne toscane, ma se ne puo' comunque usare di altra qualita' purche' ad acino nero da vino.








  • 400 g di farina bianca
  • 200 g circa di zucchero
  • 20 g circa di lievito di birra fresco
  • 2 cucchiai di olio extra-vergine di oliva
  • un pizzico di sale
  • 1 kg di uva canajola (o di un'altra qualita' ad acino nero da vino)
  • una manciata di semi d'anice
  • poco zucchero a velo


Per prima cosa procedete con la preparazione della pasta: in pochissima acqua tiepida sciogliete il lievito ed emulsionate con l'olio d'oliva, il sale e 4 cucchiai di zucchero. Unite quindi la farina e cominciate ad impastare aggiungendo man mano tanta acqua quanto basta per ottenere una pasta liscia ed elastica che non si appiccichi alle mani. Lavorate energicamente la pasta per almeno una decina di minuti. Formatene quindi una palletta che sistemerete in un recipiente piuttosto capiente coperto da un panno umido e lasciate lievitare, magari nel forno appena intiepidito, per almeno un'ora e mezzo.
Lavate intanto i grappoli d'uva e sgranatene con cura gli acini.
Con i due terzi dell'impasto tirate ora una sfoglia sottile e disponetela in una teglia unta d'olio (ungete anche la carta da forno casomai decideste di usarla) lasciando i bordi alti.
Disponeteci sopra circa 700g d'uva, cospargete con 2-3 cucchiai di zucchero e date un giro d'olio.
Tirate quindi un'altra sfoglia con la pasta rimanente e disponetela sull'altra chiudendo i bordi con attenzione; mettete sopra il resto dell'uva, zuccherate con altri 2 cucchiai di zucchero, date una manciata di semini d'anice e un altro giro d'olio.
Infornate a 180/200 gradi per circa un'ora o fino a quando la schiacciata non sara' ben dorata.
Una volta sfornata, laciate intiepidire appena la schiacciata e cospargete con dello zucchero a velo.

domenica 4 ottobre 2009

Gnocchi alla romana con gorgonzola





Non so nemmeno da quanto tempo avevo deciso di fare gli gnocchi alla romana. Ogni volta che mi capitava sotto mano la ricetta (e mi succedeva piuttosto spesso considerando che in fondo e' un classico della cucina regionale italiana) mi dicevo: "Toh! Sembrano davvero buoni. Devo proprio provare a farli...". E ogni volta rimandavo.


Finalmente oggi la risoluzione.


Mi spiace soltanto aver scelto questa occasione...Insomma tra un po' sarà il mio compleanno. So che gli "enta" non sono a un passo dalla menopausa ma, guardiamo in faccia la realtà: ho scelto una portata a base di semolino; e l'ho attinta dal mio piccolo e stagionato "Le ricette della nonna - 100 piatti con il sapore di una volta"...Diciamo che la faccenda e' come minimo un pelino froidiana...




E no, non voglio minimizzare la responsabilita' della bellissima rossa fiammante moleskine-birthday-card mandatami da Massi (ti ho già detto che mi piace infinitamente? :) ); un conto alla rovescia fino all'evento, fatto di pagine di consigli, suggerimenti, vignette, giochi e altro ancora, da leggere e fare giorno per giorno per affrontare in sicurezza e serenità l'implacabile trascorrere del tempo...


Ora, passi per "..l'importante e' che ti copri bene,alla tua eta' ci vuol niente.." o "..con l'eta', si sa, ci si chiude un po' in se stessi ma e' importante mantenere i rapporti sociali.."etc., etc....Ma cosa, per l'amor del cielo e dell'evoluzione naturale, lascia ad intendere che mi crescerà QUEL naso?!?


Ma torniamo agli gnocchi.


Li consiglio vivamente, e perché sono davvero ottimi e perché la preparazione presenta delle spiccatissime potenzialita' ludiche.
A dispetto, infatti, di quel che può sembrare, prepararli e' estremamente semplice e soprattutto divertente. L'impasto ha una consistenza particolare e molto "plasmabile", facile da stendere e facile da ritagliare; e con l'aiuto di una spatola, raccoglierete gli gnocchi dal piano di lavoro senza alcuna difficoltà.
Ritagliandoli, ho desiderato ardentemente avere una bella formella, piuttosto grande, a forma di cuore o di stella o di fiore... ma mi sono dovuta accontentare di un bicchiere di plastica che ho forato sul fondo.


Un ultima cosa: se il gorgonzola non e' di vostro gradimento o preferite un sapore più delicato, inutile dire che potete sostituirlo con un formaggio dal gusto meno intenso; della provola o della scamorza andranno comunque bene.










  • 500 ml di latte
  • 150 g di semolino
  • 50 g di burro
  • 1 tuorlo d'uovo
  • 60 g di parmigiano
  • 80 g di gorgonzola
  • sale e pepe nero




Versate il latte in una casseruola a fondo spesso. Salatelo come fareste per l'acqua della pasta e portate ad ebollizione. Versate il semolino a pioggia, poco alla volta, mescolando con cura per evitare che si formino grumi. Continuate a mescolare per circa 20-30 minuti o finché il composto sarà denso e tenderà ad "arricciarsi". Togliete dal fuoco e, sempre mescolando, aggiungete il burro, il tuorlo d'uovo e i due terzi del parmigiano. Disponete il composto sul piano di lavoro e stendetelo in uno strato di circa 1 cm di spessore. Lasciate raffreddare e con un bicchiere ritagliate una serie di dischi. Imburrate una pirofila e disponete i dischi appena sovrapposti in strati alternati da una spolverata di parmigiano e pezzetti di gorgonzola. Terminate con formaggi, una manciata di pepe e poco burro fuso o un filo d'olio d'oliva. Infornate a 180 gradi per circa 30 minuti o finché gli gnocchi non avranno un bel colore dorato. Serviteli caldi!