mercoledì 27 gennaio 2010

Crepes dolci con Lele Luzzati





Non e' trascorso molto tempo dal rientro qui a casa ma tanto e' bastato per far rientrare tutto nel solito tram tram quotidiano. E non lo dico con accezione negativa. In fondo, di tanto in tanto, specie dopo essere stata via cosi' a lungo, mi fa piacere riprendere le piccole abitudini, ritrovare tutti gli oggetti cosi' familiari al loro solito posto di sempre.
Ed era anche ora di un nuovo post; una bella spolverata dalle briciole dei saccottini agli spinaci che, buoni si ma come ha detto Massi, cominciano a sapere di stantio, e via, ricomincio da qui, anzi dal week end.

Non che mi possa lamentare del tempo in genere che, tra uno spostamento e l'altro, ho trovato quest'inverno (credo di aver usato il cappotto una decina di volte in tutto) ma sabato era davvero una gran bella giornata col suo sole giallo smaltato e l'aria limpida e frizzantina. Cosi' con A. abbiamo approfittato per fare una bella passeggiata mattutina e presi com'eravamo da tutta la serie di ragionamenti sconclusionati del fine settimana, dopo lungo, lunghissimo peregrinare, siamo approdati di fronte al Palazzo Lanfranchi su cui capeggiava lo striscione della mostra "Lele Luzzati atto III - un mondo di fiaba" ed e' stato veramente un felicissimo caso!





Per più di 60 anni, Emanuele Luzzati, e' stato uno straordinario narratore figurativo.
Nato a Genova nel 1921 ha cominciato a dedicarsi a quella che sarebbe stata una lunga, proficua e vivacissima attività artistica a Losanna, dove e' stato costretto a rifugiarsi a causa delle leggi razziali promulgate allora in Italia. E' stato pittore, illustratore, scenografo, ceramista e decoratore, a riprova di quanto intenso e divertito fosse il piacere di raccontare attraverso la figura, attingendo a qualsiasi tecnica e materiale, ricco o povero che fosse, che trovava a disposizione.
Ho trovato un gusto tutto particolare nell'osservare come nelle sue tavole si animino, su sfondi coloratissimi e ruvidi di pastelli a cera, personaggi cosi' vivaci e birichini che i colori riescono a stento a star dentro ai contorni disegnati a china o matita o pennarello e pezzi di cartaccia marrone e fibrosa piuttosto che damascata a motivi d'oro, diventino, di volta in volta, barchette, tegami, carretti trainati da scalmanati cavallini al galoppo, coperte per i lettini di piccoli Pulcinella in festa o ricchi abiti per paffute principesse dalle guance di mela.

Insomma se vi capita di essere in zona, fate un pensiero sul prendervi un momento per visitare questa mostra. Nulla importa se conoscete o meno Luzzati o se sapete quante scenografie ha realizzato, quanti libri illustrato o quante fiabe inventato.
Tanto appena sarete circondati dai suoi disegni, scivolerete, che lo vogliate o no, nella sua irresistibile atmosfera gioconda, vi affezionerete all'istante del suo irriverente Pulcinella e ritroverete intatto tutto l'affetto per quei vecchi compagni di gioco e d'avventura che conoscevate cosi' bene da bambini.





Con A. ne siamo usciti felici come due fringuelli. Trotterellando siamo tornati a casa ma era troppo tardi perché avesse senso preparare il pranzo.
Cosi' abbiamo scelto di fare merenda con delle crepes dolci alle strepitose marmellate di Luciana: more-senza-semini e mela-fichi-pinoli.

Felicita'







  • 130 g di farina
  • 2 uova
  • 30 g di burro
  • 2 cucchiai di brandy
  • un pizzico di sale
  • latte q.b.
  • poco burro per la padella


Amalgamate insieme la farina, le uova intere, il burro ammorbidito, il brandy e il pizzico di sale, dopodiché, sempre mescolando, aggiungete poco a poco tanto latte quanto basta per raggiungere una consistenza appena più densa di quella del burro fuso.
Fate quindi riposare l'impasto per circa mezz'ora in frigo.
Scaldare sul fuoco una padella di cui avrete imburrato appena il fondo; quindi versateci poco più di mezzo mestolo di impasto avendo cura di stenderlo su tutto il fondo inclinando la padella o aiutandovi con il fondo di un cucchiaio o dello stesso mestolo.
Lasciate cuocere per qualche minuto finché il lato della crepe si sia dorato, quindi girate e fate cuocere sull'altro.
Imburrate nuovamente la padella prima di cuocere ogni nuova crepe. Potete altrimenti usare una padella antiaderente e in tal caso sarà sufficiente imburrare solo la prima volta.
La prima crepe non sarà certamente un granche'; non fatevene una colpa. Come diceva sempre il padre di un amico "la premiere est pour le chien" ("la prima e' per il cane"); la padella ha bisogno di raggiungere la giusta temperatura e il burro di ripartirsi nella giusta quantità sulla superficie.
L'ideale sarebbe mangiare le crepe man mano che sono pronte il che può non essere pratico, specie per il cuoco. Se decidete quindi di prepararle tutte, abbiate cura di impilarle tutte in un unico piatto; si terranno almeno tiepide anche se si afflosceranno un po'.
Cosi' servite sono pronte per essere riempite a gusto personale con marmellate, nutella, frutta e tutto quanto può venirvi in mente e magari una spolverata di zucchero a velo o cacao in polvere per finire.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

uuuhh le crepes che buone, vederle mi ha fatto ricordare l'ottima prima mangiata a parigi questa estate, credo alla marmellata di frutti rossi o qualcosa del genere (rossa era rossa, poi chissà :D) e l'ultima mangiata qualche settimana fa a cagliari, semplicemente alla nutella, un mattone non da poco, ma che goduria prima di andare a dormire!
massi

sciopina ha detto...

adoro luzzati...ci ho fatto un post quando ci ha lasciati un paio d'anni fa. Grandissimo artista.
Bello il tuo blog!